Farro di Monteleone di Spoleto
Il farro, da cui deriva il nome "farina", è il più antico tipo di frumento coltivato, le sue origini risalgono infatti al periodo neolitico. Anche gli antichi romani erano soliti mangiarlo: in forma di polenta, pane o focaccia, era alla base dell' alimentazione delle legioni romane. Grazie alle modeste esigenze in fatto di fertilità dei terreni e alla resistenza al freddo, il farro è in grado di crescere in zone marginali, poco adatte alle moderne varietà di frumento tenero e di altri cereali a paglia. La sua rusticità, tuttavia, risulta poco adatta a sistemi colturali intensivi e la sua coltivazione è andata via via riducendosi nel corso dei secoli, soppiantata dalla coltivazione del grano tenero e duro, che presenta una resa maggiore e costi di lavorazione minori.
Nonostante i costi di produzione più elevati, la coltivazione del farro è stata rivalutata negli ultimi anni, grazie alle ottime proprietà nutrizionali di questo cereale e alla possibilità di essere un prodotto biologico, non necessitando di sostanze chimiche per la sua produzione.Rispetto al grano è più digeribile e possiede una minore quantità di glutine. E' inoltre uno dei tipi di frumento meno calorici. Rispetto ad altri cereali contiene buone quantità di vitamine del gruppo B e proteine.Il farro comprende tre diverse specie del genere Triticum: farro piccolo (Triticum Monococcum), farro medio (Triticum Dicoccum) e farro grande (Triticum Spelta). Il farro medio o farro dicocco, è quello più comunemente coltivato in Italia. Il farro di Monteleone di Spoleto è stato il primo in Europa ad aver ottenuto, nel 2010, il marchio DOP.
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